A meno di non essere appassionato di cinema, raramente chi passa per Roma, avendo una oscena quantità di musei da poter visitare, sceglie di andare fino a Cinecittà, che è molto lontana dalle stazioni della Metro solitamente utilizzate dal turista o dal viaggiatore occasionale. Non giudichiamo certo, ma è un dato di fatto. Ma a noi piace andare controcorrente, così decidiamo di recensire proprio il museo (anzi, i vari musei) di Cinecittà. E’ stata una visita che ci ha lasciato addosso una bellissima sensazione: gioia mista a quel sottile benessere che ti fa dire “non ho sprecato la giornata”.
L'abito che fa il monaco

Per visitare Cinecittà è necessario prenotarsi. Ma tranquilli, niente cose complicate con siti, aziende tipo Vivaticket o altro: basta contattare direttamente il Museo via e-mail, che per fortuna (nota di merito) risponde in maniera molto celere e dettagliata, evitando di rimandare a siti e link terzi. Non è neppure necessario pagare in anticipo, si fa tutto sul posto. Insomma, tanta disponibilità mette di buon umore e invoglia ad andarci. Partiamo benissimo!
Una volta entrati, la prima sorpresa: Cinecittà è molto, molto più grande di quanto non sembri dall’esterno! E soprattutto, è accogliente: panchine, aree tematiche per bambini (compresi laboratori sperimentali), bar/tavola calda con servizio all’aperto e molto, molto verde. In più, non rischiamo neanche di perderci cercando di capire dove dobbiamo andare, dato che in terra sono segnate , con diversi colori, le varie mete: Museo AudioVisivo, Gallerie e via così. Dato che alle 11.00 era prevista la visita guidata dei set, decidiamo di andare per prima cosa al Museo AudioVisivo. Tuttavia, a causa di sopralluoghi dei Vigili del Fuoco, l’ingresso ci è precluso. Peccato. Viriamo così verso le Gallerie dedicate alla storia del Cinema Italiano. Veniamo accolti da molteplici schermi che proiettano in contemporanea spezzoni dei primi film girati a Cinecittà, raccontandoci la sua storia dalle origini fino ai primissimi anni del Secondo Dopoguerra. Restiamo talmente affascinati dal perfetto mescolarsi di video e pannelli esplicativi (che contengono poche ma chiarissime informazioni), oltre che da un’ambientazione totalmente immersiva, che il tempo scivola via senza farsi notare e, senza aver visto neppure metà del percorso, dobbiamo correre verso il luogo stabilito per iniziare la visita ai set.
Roma-Gerusalemme-Firenze

La visita ai set è qualcosa di straordinario. Sono di tre tipi, a seconda del periodo storico che si vuole ricreare: antica Roma, Gerusalemme e Firenze. Quello dell’antica Roma è sicuramente il più impressionante: una piazza di notevoli dimensioni con un arco di trionfo simile a quello di Tito, una scenografica ricostruzione del Foro di Cesare e della Curia (assai poco filologica ma che indubbiamente fa il dovere suo) e due diverse ambientazioni: il quartiere della Suburra e una domus patrizia. La strada lastricata è addirittura frutto del calco di 7 tipologie di pietre della Via Appia, poi riposizionati in modo tale da celare il trucco. Noi le conosciamo bene le strade romane, eppure possiamo giurarvi che quella ricostruzione è la meglio riuscita di tutto il set: ci ha davvero colpito, infatti siamo qui a parlarvene. Il set Gerusalemme è, invece, molto più piccolo: un singolo cortile. Anche qui, però, le maestranze hanno dato fondo a tutta la loro abilità, scurendo in modi diversi blocchi di “pietre” per simulare l’utilizzo di diverse tipologie di materiale edilizio, hanno creato finte muffe e persino l’effetto della corrosione del metallo sui battenti delle finte porte. Addirittura - in una porzione di set condivisa con Firenze - hanno appiccicato paglia e fango alla scenografia per ricostruire l’idea di una tipologia edilizia diffusissima nella Palestina antica.

E Firenze? Beh, quello è il set più usato di tutta Cinecittà, e si vede: di quello che era il set di Firenze non è rimasto quasi niente, ma in compenso potete vedere una spolverata di Marocco lì, un po’ di Gubbio e di Verona là, a seconda delle esigenze. L’ambientazione Medievale, però, è davvero ben fatta; camminandoci dentro, tra le strette viuzze, sembra quasi di essere davvero in uno dei borghi medievali ancora oggi visitabili. Insomma, chi ha messo mano a queste scenografie, ha sicuramente visitato con grande attenzione i borghi del Bel Paese. Dunque le scenografie possibili sono solo quelle legate a certi periodi storici? Ma certo che no! Martin Scorsese, per esempio, ha trasformato una vasta area scoperta nella New York del XIX secolo per “Gangs of New York”, come la guida ci ha mostrato grazie ad una serie di bellissime foto aeree. In più, alcune scenografie erano ancora in piedi, anche se parevano messe maluccio. E non poteva che essere così: Scorsese, per girare la scena dell’incendio, ha fatto BRUCIARE tutta la scenografia per poterla riprendere. Piromania intesifies!
"Mamma, voglio fare il regista!"

Finita la visita dei set, riprendiamo la visita della Galleria. Un museo una cosa deve fare bene: lasciarvi addosso la voglia di saperne di più. In questo, la Galleria ha sicuramente fatto bene il suo dovere: immersi in un ambiente “totalizzante”, si passa in rassegna tutto il meglio del cinema - non solo italiano - con brevi video, documentari e sale tematiche. Avete presente l’atmosfera del cinema? Ecco, l’effetto è ricreato magistralmente: chi non ha fretta, può passare l’intera giornata all’interno della Galleria, circondato dal meglio della cinematografia, cullato dalla musica e rilassato da un ambiente in ombra, si, ma illuminato dagli schermi e colorato da insegne e poster. Fidatevi, lì il tempo non sembra affatto scorrere e - proprio come al cinema - vi dispiacerà dover uscire.
Ma il meglio doveva ancora arrivare! Vi piacerebbe dare la vostra voce ad uno dei protagonisti dei grandi cult del cinema italiano? A Cinecittà si può! Il visitatore può entrare in una delle cabine di doppiaggio, selezionare il film che preferisce e doppiarne uno spezzone. Non vi basta? E se vi dicessimo che potete giocare col green screen, girando piccoli video con varie ambientazioni con cui dovete interagire… tipo, scansare un treno che vi viene addosso? Beh, a Cinecittà si può fare! Preferite i costumi? Ottimo, perché potete giocare a ricreare le diverse tipologie di costumi di scena in base al film che preferite! E poi, ci sono le sale dove svelano i trucchi del mestiere dei migliori registi: sceneggiatura, storyboard etc. E per concludere degnamente, non volete farvi un giro dentro il set di un sottomarino della Seconda Guerra Mondiale?
Concludendo

Insomma, se non l'aveste capito, Cinecittà ci ha davvero colpito: hanno anche un negozio di merchandising molto ben fatto dal quale potete tirar fuori vere occasioni se siete appassionati di cinema! Quindi tutto perfetto? Diciamo che possiamo suggerire qualche upgrade. Nel caso della visita guidata, sarebbe bello dotare il visitatore di un tablet personale con cui guardare le scene girate nei vari set, magari dando anche la possibilità di fare qualche piccola scena da registrare e portarsi a casa: chi non posterebbe sui social un video da un minuto di una passeggiata nell’antica Roma vestito da cives interagendo con due/tre comparse? Per la Galleria, la sola cosa che ci sentiamo di dire è di migliorare la sala del green screen con animazioni migliori di quelle usate al momento. Per il resto, davvero vi consigliamo di perderci tutta una giornata, ne vale la pena. Voto: 5 su 5.
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