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La battaglia dell'XI secolo

Una calda domenica del 16 giugno 2019. Cosa si può fare di bello? Una giornata al mare. Pfff, banale ed affollato. Una grigliata con gli amici? Nah! Una scampagnata? Una buona idea, questa. Dove si va di bello? Diremmo che si può andare sul sicuro: piana del Circumarpiccolo, Taranto, al convento dei Battendieri. Cosa c’è di così interessante laggiù? Ma ovviamente la battaglia dell’XI secolo!

Sudare è filologicamente corretto

Rievocatori che si dedicano al loro passatempo preferito
Rievocatori che si dedicano al loro passatempo preferito

La battaglia vera e propria non inizia che alle 19.00, ma volendo noi trascorrere una giornata di pura immersione nel Medioevo, decidiamo di andarci di buon mattino. Presa la macchina, percorriamo tutta la statale 100 fino al luogo dello scontro. Lì veniamo accolti dai sodali di Historia, che ovviamente non potevano mancare a questo appuntamento. 

 

Sediamo alla loro tavolata e cominciamo col nostro lavoro documentario: raccontare come si vive in un accampamento medievale in attesa della battaglia. Ed è così che, tra gente che si allena tirando di giavellotto o in duelli uno contro uno, donne che cucinano frittatone a base di uova e cipolle vicino al fuoco e gente che semplicemente suda (ma in maniera filologicamente corretta: tutti loro, infatti, vestono lunghi abiti medievali), scopriamo il gioco del Linneo. Chiamato in altri millemila modi diversi (alcuni anche impronunciabili tipo Hnefatafl, provateci…. vi sfidiamo!), questo gioco era assai diffuso in tutta l’area mediterranea sin dai tempi di Roma e simula un assedio ad un castello. Una volta capite le regole (abbastanza semplici), ci divertiamo per un po’ a sfidarci nella sottile arte della strategia.

Rievocatore vittima del caldo
Rievocatore vittima del caldo

Ma il caldo asfissiante prende ben presto il sopravvento. Ci andiamo così a rifugiare nell’oasi sita nelle vicinanze dell’accampamento, dove si gode di un relativo fresco grazie alle acque sorgive che da lì sfociano nel Mar Piccolo. Peccato non fossimo dotati di costumi da bagno, perché l’idea era davvero attraente. In ogni caso, tra un gelato ed una birra ghiacciata, trascorriamo sotto le generose ombre di un frondoso albero le ore più calde della giornata. Un’ora prima della battaglia, torniamo dai sodali di Historia. Finalmente, inizia la preparazione alla battaglia.

Botte feudali

Un bizantino che si prepara alla battaglia
Un bizantino che si prepara alla battaglia

Un’ora di preparazione vi pare troppo? Questo perché non avete mai provato ad indossare una maglia di ferro. L’uomo d’arme medievale, infatti, è praticamente una cipolla. Ci sono almeno 3 strati! Abbiamo le “sottovesti”, l’imbottita ed infine la corazza vera e propria. Molto, ovviamente, dipende da quanto si è in grado di spendere: i più anziani hanno armature più complesse, i più giovani si arrangiano con scudo ed elmo. Il sole batte, le armature pesano ed un centinaio e forse più di uomini così bardati rende l’esperienza dell’accampamento medievale di un realismo toccante che fa lacrimare gli occhi… di contentezza, forse!

 

Rievocatori mentre si vogliono bene
Rievocatori mentre si vogliono bene

Ma alla fine, eccoci sul campo di battaglia. Normanni e bizantini si fronteggiano sulla spianata, mentre lo speaker ci racconta di come, in precedenza, i normanni avessero sottratto ai bizantini la città di Taranto e che questi ultimi, ora, erano sbarcati in Puglia in forze per riprendere ciò che era loro. Da un lato abbiamo i feroci guerrieri di Roberto il Guiscardo, dall’altro la temibile guardia variaga di Bisanzio. Dopo un reciproco scambio di frecce, finalmente i due schieramenti vengono al corpo a corpo. Il capitano di Historia, nell’intervista che gli abbiamo fatto, ha dichiarato serafico che, in fondo, ci si vuole tutti bene e che “non ci si mena troppo forte”. A giudicare dalle botte da orbi e dalle schegge di legno di scudi presi d’assalto da possenti asce danesi, ci viene il legittimo sospetto che fosse una battuta.

 

Alla fine la vittoria se la aggiudicano i bizantini, ma prontamente lo spreaker smorza il loro entusiasmo: da lì a qualche anno, infatti, verranno ricacciati indietro (e stavolta definitivamente) dai mai domi normanni. Che volete farci, c’est la vie!

 

 

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Commenti: 1
  • #1

    Stefano (martedì, 25 giugno 2019 23:06)

    Racconto perfettamente aderente alla realtà!! Grazie